Dispiace anche ad Anna Compagnoni di come siano andate le cose per la Cardio-respiratoria. Ma il sindaco crede nel nuovo progetto che salva anche i posti di lavoro. Di dimissioni, quindi, neanche parlarne. La Compagnoni consegna il suo intervento nel consiglio comunale aperto: se aveva minacciato in un capoverso le dimissioni in caso di trasferimento della cardio-respiratoria, nel successivo chiede a nome del consiglio comunale di mantenere invariati i posti letto, convertendoli in quelli per le cure subacute. Il sindaco sottolinea alcuni concetti: l’essersi battuta in prima istanza per il mantenimento del reparto. Però in tutte le sedi le autorità sanitarie hanno ribadito le ragioni del trasferimento come frutto delle necessità di erogare migliore assistenza ai pazienti operati («che si sono combinate con le richieste dei vertici medico-infermieristici locali che chiedevano il loro spostamento al Poma di Mantova»). A fronte delle motivazioni tecnico-sanitarie, il sindaco dice di aver preservato a Bozzolo la vocazione riabilitativa con l’istituzione di un congruo numero di posti letto per subacuti. Ora si aspetta che Bresciani «possa dare ai cittadini le risposte e le rassicurazioni del caso».
L’assessore Irvano Loatelli ha sottolineato che la Regione ha confermato il permanere del laboratorio, di Radiologia e delle tecnologie attuali. La Regione vuole coprire quella fascia che sta tra gli acuti e i cronici. Il Poma, pertanto, dopo un periodo di riabilitazione invierà i pazienti a Bozzolo. In sintesi: i 34 posti attuali della Cardio-respiratoria passano a Mantova, dove ne vengono riattivati 20. Neuromotoria di Bozzolo scende da 100 a 95. Nasce riabilitazione per sub acuti di tutte le patologie con 25 posti letto, senza primario ma con un responsabile.